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Risveglio

Nel risveglio della mente,
trovo la pace che cercavo da sempre.

Ogni pensiero si dissolve nel vento,
ogni parola si perde nel silenzio.

Eppure, nel cuore,
c’è una verità
che non ha bisogno di essere detta.

Perché nel risveglio,
ci si incontra davvero,
nel profondo.

— Masi Roberto © 2025


---

Awakening

In the awakening of the mind,
I find the peace I had always sought.

Every thought dissolves in the wind,
every word is lost in silence.

And yet, within the heart,
there is a truth
that needs no words to be spoken.

For in awakening,
we truly meet,
in the depths.

— Masi Roberto © 2025
🇮🇹 Poesia tratta dalla mia raccolta bilingue pubblicata su Amazon.
🇬🇧 Poem from my bilingual poetry collection published on Amazon.
Lo spiraglio dell'alba
respira con la tua bocca
in fondo alle vie vuote.
Luce grigia i tuoi occhi,
dolci gocce dell'alba
sulle colline scure.
Il tuo passo e il tuo fiato
come il vento dell'alba
sommergono le case.
La città abbrividisce,
odorano le pietre
sei la vita, il risveglio.
Stella sperduta
nella luce dell'alba,
cigolio della brezza,
tepore, respiro
è finita la notte.
Sei la luce e il mattino.
Cesare Pavese  Jun 2017
Untitled
Girerò per le strade finché non sarò stanca morta
saprò vivere sola e fissare negli occhi
ogni volto che passa e restare sempre la stessa.
Questo fresco che sale a cercarmi le vene
è un risveglio che mai nel mattino ** provato
così vero: soltanto, mi sento più forte
che il mio corpo, e un tremore più feddo accompagna il mattino.
Son lontani i mattini che avevo vent'anni.
E domani, ventuno: domani uscirò per le strade,
ne ricordo ogni sasso e le strisce di cielo.
Da domani la gente riprende a vedermi
e sarò ritta in piedi e potrò soffermarmi
e specchiarmi in vetrine. I mattini di un tempo,
ero giovane e non lo sapevo, e
nemmeno sapevo
di essere io che passavo-una donna, pdrona
di se stessa. La magra bambina che fui
si è svegliata da un pianto non fosse mai stato.
E desidero solo colori. I colori non piangono,
sono come un risveglio: domani i colori
torneranno. Ciascuna uscirà per la strada,
ogni corpo un colore-perfino i bambini.
Questo corpo vestito di rosso leggero
dopo tanto pallore riavrà la sua vita.
Sentirò intorno a me scivolare gli sguardi e saprò d'esser io: gettando un'occhiata,
mi vedrò tra la gente. Ogni nuovo mattino,
uscirò per le strade cercando i colori.
Hebert Logerie Nov 2024
C'è il sole
Tuona, piove
È autunno
Dal risveglio al sonno.
Le foglie sono secche e passive
E i fiori morti e inattivi
Più tardi, nevica
I vicini della locanda
Vedono passare il cervo
Tutto il santo giorno
E tutta la sera
Sentiamo che i nervi stanno cambiando
Per dare il benvenuto alla nuova stagione
Dove siamo lontani dal raccolto.

Puoi sentire da molto lontano
Il vento che ronza nel fieno
Le vibrazioni non sono monotone
Poiché i colibrì delle colline
Fanno sentire la loro spettacolare presenza
E i poeti con giardini immaginari
Descrivono tutto ciò che accade
Nella terra dove le masse
Restano insensibili e ignoranti
E dove i funzionari eletti corrotti si vantano.
C'è il sole
Tuona, piove
È autunno
Dal risveglio al sonno.

P.S. Traduzione di “The Ancient Canticles Of Autumn”.
Questa poesia è dedicata ai miei amici e fan italiani.

Copyright © Novembre 2024, Hébert Logerie, Tutti i diritti riservati
Hébert Logerie è autore di numerosi libri di poesia.
This poem, ' Les Cantiques Antiques De L'Automne', was originally written in French by the Poet Hebert Logerie.
Il sonno, il nero fiume -
v'immerge la sua tempra
per il fuoco dell'aurora
che lo avvamperà, lo spera,
l'indomani -
Sono oscuri
il turchese ed il carminio
nei vasi e nelle ciotole,
li prende
la notte nel suo grembo,
li accomuna a tutta la materia.
Saranno - il pensiero lo tortura
un attimo, lo allarma -
pronti alla chiamata
quando ai vetri si presenta
in avanscoperta l'alba e, dopo,
quando irrompe
e sfolgora sotto la navata
il pieno giorno -
hanno
incerta come lui la sorte
i colori o il risveglio
per loro non è in forse,
la luce non li inganna,
non li tradisce? E stanno
nella materia
o sono
nell'anima i colori? -
divaga
o entra nel vivo
la sua mente
nella pausa
della notte che comincia -
smarrisce
e ritrova i filamenti
dell'arte, della giornata...
Esce
insieme ai lapislazzuli
l'oro dal suo forziere, sì,
ma incerto
il miracolo ritarda,
la sua trasmutazione
in luce, in radiosità
gli sarà data piena? Avrà
lui grazia sufficiente
a quella spiritualissima alchimia?
Si addorme,
s'inabissa,
è sciocco,
lo sente,
quel pensiero, è perfida quell'ansia.
Chi è lui? Tutto gioca con tutto
nella universale danza.
Cesare Pavese  Jun 2017
Untitled
Girerò per le strade finché non sarò stanca morta
saprò vivere sola e fissare negli occhi
ogni volto che passa e restare sempre la stessa.
Questo fresco che sale a cercarmi le vene
è un risveglio che mai nel mattino ** provato
così vero: soltanto, mi sento più forte
che il mio corpo, e un tremore più feddo accompagna il mattino.
Son lontani i mattini che avevo vent'anni.
E domani, ventuno: domani uscirò per le strade,
ne ricordo ogni sasso e le strisce di cielo.
Da domani la gente riprende a vedermi
e sarò ritta in piedi e potrò soffermarmi
e specchiarmi in vetrine. I mattini di un tempo,
ero giovane e non lo sapevo, e
nemmeno sapevo
di essere io che passavo-una donna, pdrona
di se stessa. La magra bambina che fui
si è svegliata da un pianto non fosse mai stato.
E desidero solo colori. I colori non piangono,
sono come un risveglio: domani i colori
torneranno. Ciascuna uscirà per la strada,
ogni corpo un colore-perfino i bambini.
Questo corpo vestito di rosso leggero
dopo tanto pallore riavrà la sua vita.
Sentirò intorno a me scivolare gli sguardi e saprò d'esser io: gettando un'occhiata,
mi vedrò tra la gente. Ogni nuovo mattino,
uscirò per le strade cercando i colori.
Cesare Pavese  Jun 2017
Untitled
Girerò per le strade finché non sarò stanca morta
saprò vivere sola e fissare negli occhi
ogni volto che passa e restare sempre la stessa.
Questo fresco che sale a cercarmi le vene
è un risveglio che mai nel mattino ** provato
così vero: soltanto, mi sento più forte
che il mio corpo, e un tremore più feddo accompagna il mattino.
Son lontani i mattini che avevo vent'anni.
E domani, ventuno: domani uscirò per le strade,
ne ricordo ogni sasso e le strisce di cielo.
Da domani la gente riprende a vedermi
e sarò ritta in piedi e potrò soffermarmi
e specchiarmi in vetrine. I mattini di un tempo,
ero giovane e non lo sapevo, e
nemmeno sapevo
di essere io che passavo-una donna, pdrona
di se stessa. La magra bambina che fui
si è svegliata da un pianto non fosse mai stato.
E desidero solo colori. I colori non piangono,
sono come un risveglio: domani i colori
torneranno. Ciascuna uscirà per la strada,
ogni corpo un colore-perfino i bambini.
Questo corpo vestito di rosso leggero
dopo tanto pallore riavrà la sua vita.
Sentirò intorno a me scivolare gli sguardi e saprò d'esser io: gettando un'occhiata,
mi vedrò tra la gente. Ogni nuovo mattino,
uscirò per le strade cercando i colori.
Lo spiraglio dell'alba
respira con la tua bocca
in fondo alle vie vuote.
Luce grigia i tuoi occhi,
dolci gocce dell'alba
sulle colline scure.
Il tuo passo e il tuo fiato
come il vento dell'alba
sommergono le case.
La città abbrividisce,
odorano le pietre
sei la vita, il risveglio.
Stella sperduta
nella luce dell'alba,
cigolio della brezza,
tepore, respiro
è finita la notte.
Sei la luce e il mattino.
Lo spiraglio dell'alba
respira con la tua bocca
in fondo alle vie vuote.
Luce grigia i tuoi occhi,
dolci gocce dell'alba
sulle colline scure.
Il tuo passo e il tuo fiato
come il vento dell'alba
sommergono le case.
La città abbrividisce,
odorano le pietre
sei la vita, il risveglio.
Stella sperduta
nella luce dell'alba,
cigolio della brezza,
tepore, respiro
è finita la notte.
Sei la luce e il mattino.
Il sonno, il nero fiume -
v'immerge la sua tempra
per il fuoco dell'aurora
che lo avvamperà, lo spera,
l'indomani -
Sono oscuri
il turchese ed il carminio
nei vasi e nelle ciotole,
li prende
la notte nel suo grembo,
li accomuna a tutta la materia.
Saranno - il pensiero lo tortura
un attimo, lo allarma -
pronti alla chiamata
quando ai vetri si presenta
in avanscoperta l'alba e, dopo,
quando irrompe
e sfolgora sotto la navata
il pieno giorno -
hanno
incerta come lui la sorte
i colori o il risveglio
per loro non è in forse,
la luce non li inganna,
non li tradisce? E stanno
nella materia
o sono
nell'anima i colori? -
divaga
o entra nel vivo
la sua mente
nella pausa
della notte che comincia -
smarrisce
e ritrova i filamenti
dell'arte, della giornata...
Esce
insieme ai lapislazzuli
l'oro dal suo forziere, sì,
ma incerto
il miracolo ritarda,
la sua trasmutazione
in luce, in radiosità
gli sarà data piena? Avrà
lui grazia sufficiente
a quella spiritualissima alchimia?
Si addorme,
s'inabissa,
è sciocco,
lo sente,
quel pensiero, è perfida quell'ansia.
Chi è lui? Tutto gioca con tutto
nella universale danza.
Il sonno, il nero fiume -
v'immerge la sua tempra
per il fuoco dell'aurora
che lo avvamperà, lo spera,
l'indomani -
Sono oscuri
il turchese ed il carminio
nei vasi e nelle ciotole,
li prende
la notte nel suo grembo,
li accomuna a tutta la materia.
Saranno - il pensiero lo tortura
un attimo, lo allarma -
pronti alla chiamata
quando ai vetri si presenta
in avanscoperta l'alba e, dopo,
quando irrompe
e sfolgora sotto la navata
il pieno giorno -
hanno
incerta come lui la sorte
i colori o il risveglio
per loro non è in forse,
la luce non li inganna,
non li tradisce? E stanno
nella materia
o sono
nell'anima i colori? -
divaga
o entra nel vivo
la sua mente
nella pausa
della notte che comincia -
smarrisce
e ritrova i filamenti
dell'arte, della giornata...
Esce
insieme ai lapislazzuli
l'oro dal suo forziere, sì,
ma incerto
il miracolo ritarda,
la sua trasmutazione
in luce, in radiosità
gli sarà data piena? Avrà
lui grazia sufficiente
a quella spiritualissima alchimia?
Si addorme,
s'inabissa,
è sciocco,
lo sente,
quel pensiero, è perfida quell'ansia.
Chi è lui? Tutto gioca con tutto
nella universale danza.

— The End —